Glossario

Acaricida: Insetticida specifico utilizzato per debellare gli acari.

Aciculare: Aghiforme

Acidofile: Piante che per vivere hanno bisogno di terreno acido Ossia con un Ph inferiore a 7.

Afillo: Ramo o fusto senza foglie

Agamica: Riproduzione asessuale, avviene per divisione o distacco di parti della pianta, la nuova pianta è identica geneticamente.

Aghifoglie: Piante con foglie ad aghi

Akadama: Terriccio Giapponese di PH basico, formato da granuli argillosi che per via di una cottura ad alte temperature ha acquisito un buon livello di porosità che favorisce l'assimilazione dei liquidi che rilascerà gradualmente. Oltre all'acqua è in grado di contenere anche i principi di concimi o prodotti fitosanitari sempre in formato liquido. Utile per quasi tutte le essenze che richiedono un buon drenaggio del terreno. Può essere miscelata con altri materiali per poterla adattare al meglio alle esigenze delle piante alla quale viene applicata.

Albero: è una pianta con fusto legnoso che nella parte superiore si ramifica.

Ammendamento: elemento, ad esempio come sabbia e torba, aggiunto ad un terreno per migliorare la costituzione fisico-meccanica.

Angiosperma: si tratta di piante i cui ovuli sono racchiusi nell’ovario.

Anticrittogamico: prodotto specifico utilizzato per debellare funghi e batteri.

Apice: parte terminale, in via di accrescimento di un fusto o di una radice. Nel bonsai, comunque, si riferisce generalmente all’estremità superiore dell’albero.

Arbusto: pianta legnosa con fusto ramificato fin dalla base.

Ascella: angolo formato dalla foglia e il ramo a cui essa si attacca.

Autoctona: nel bonsai si utilizza per definire quelle specie nate sul territorio italiano, oppure importate, ma presenti da secoli e per questo facenti parte ormai della flora italica.

Avvizzimento: perdita di turgore temporaneo della pianta per deficienza d’acqua; malattia causata da funghi o batteri presenti nei vasi conduttori della linfa.

Avvolgimento: tecnica di modellatura dei bonsai, che comporta l’utilizzo del filo di alluminio ramato o di rame.

Azoto: componente principale dell’aria, da cui si ottiene per liquefazione; è uno degli elementi essenziali per il nutrimento delle piante. Si impiega per l’allungamento dei fusti e la produzione di foglie. Il suo simbolo chimico è N.

Batteriosi: malattia causata da batteri.

Brattea: di forma simile ad una foglia, accompagna i fiori o le infiorescenze con funzione specificatamente protettiva.

Caducifoglia: pianta soggetta alla caduta delle foglie in autunno.

Calcarea: si dice di un’acqua dura, contenente cioè dosi eccessive di calcite.

Calice: involucro esterno del fiore costituito da sepali.

Callo: nuova formazione di tessuti spugnosi, sulle ferite dovute ai tagli, su tronchi o rami.

Cambio: tessuto meristematico collocato tra legno e libro.

Chioma: si tratta della zona superiore dell’albero, dove il fusto si ramifica, costituita da rami e foglie.

Cima: parte più alta, sommità dell’albero.

Colletto: è la parte che mette in collegamento le radici con il fusto.

Composto: questo termine viene utilizzato per definire la miscelazione dei vari terricci, utilizzati in proporzioni diverse a seconda della specie.

Concime: prodotto composto solitamente da tre elementi, che somministrato al terreno ne aumenta la fertilità. Per i bonsai è consigliabile utilizzare solo concimi organici, liquidi o solidi.

Conifere: sono tutte le piante che producono frutto a forma di cono; generalmente presentano fogliame persistente, aghiforme o a scaglie.

Cultivar: varietà di una pianta coltivata.


Deciduo: sono gli alberi che annualmente perdono le foglie. Durante l’inverno rimangono spogli, sviluppando quelle nuove in primavera.

Drenaggio: è una caratteristica del terriccio collocato nel vaso, che permette di far defluire l’acqua, evitando dannosi ristagni.

Dormienza: stato di riposo temporaneo, riferito ai semi o alle gemme, prima del risveglio vegetativo.

Erbacea: si tratta di un vegetale che presenta fusto tenero, quindi non lignificato.

Età: l’età solitamente attribuita ad un bonsai è quella apparente, ossia definita attraverso l’osservazione di forma, dimensioni e corteccia dell’albero preso in esame.

Fitofarmaci: prodotti utilizzati a livello curativo o preventivo nelle malattie delle piante.

Fittonante: radice a fittone.

Fittone: radice principale, a forma conica che si sviluppa verso il basso, molto più grossa rispetto alle radici secondarie.

Formazione: un bonsai s’intende in formazione, quando viene ancora lavorato per raggiungere una forma definitiva e matura.

Fosforo: è uno degli elementi fondamentali per il nutrimento delle piante; esso facilita lo sviluppo delle radici e la maturazione di frutti e semi. Viene identificato con il simbolo P.

Fronda: con questo termine si indica un ramo fornito di foglie.

Fungicida: prodotto utilizzato contro i funghi.

Fusto: è un organo assiale, che si sviluppa in direzione opposta alle radici, portando le foglie.


Genere: gruppo sistematico, che in botanica viene utilizzato nella classificazione degli organismi vegetali che presentano specie affini.

Gemma: è l’abbozzo di un germoglio dal quale si svilupperà il fusto.

Gemma da foglia: è l’abbozzo di un germoglio dal quale si svilupperà la foglia.

Gemma da fiore: è l’abbozzo di un germoglio dal quale si svilupperà il fiore.

Germinazione: crescita del seme, sviluppando radici e germoglio.

Germogliazione: sviluppo del germoglio.

Germoglio: è l’insieme delle parti vegetali che si sviluppa da una gemma.

Gimnosperme: sono quelle piante i cui semi sono nudi, cioè non racchiusi nell’ovario.

Humus: è l’insieme delle diverse sostanze organiche del terreno, già decomposte oppure in via di decomposizione.

Impollinazione: processo attraverso il quale il polline viene trasportato sullo stigma o sull’ovulo nudo di un fiore.

Innesto: metodo di propagazione, ottenuto attraverso l’unione di due parti vegetali distinte: la marza e il porta-innesto.

Insetticida: prodotto utilizzato contro gli insetti.

Internodo: tratto di ramo compreso tra due nodi, cioè tra due degli ingrossamenti formati nel punto di sviluppo delle foglie.


Jin: rami morti, che vengono scortecciati e modellati per dare all’albero un aspetto più maturo e vissuto; subiscono un processo di sbiancamento con l’apposito liquido per jin. Essi sono presenti soprattutto sui sempreverdi.

Kanuma: terra di origine giapponese, specifica per acidofile.

Latifoglia: pianta caratterizzata da foglie larghe.

Legnosa: si identificano le piante i cui rami e fusti sono di legno.

Libro: viene anche detto tessuto cribroso e serve per trasportare la linfa elaborata a tutte le cellule della pianta, affinché se ne possano avvalere.

Linfa: si tratta del liquido che scorre nei vasi vegetali delle piante e che assume consistenza diversa a seconda delle stagioni.

Liquido per jin: si tratta di Solfuro di Calcio, il quale viene applicato sui rami morti e scortecciati, per renderli più bianchi ed evitarne il deterioramento dovuto all’umidità e agli attacchi di agenti patogeni.

Marciume: alterazione dell’apparato radicale, dovuto a funghi e batteri, spesso provocato da un’annaffiatura eccessiva o da scarso drenaggio.

Margotta: metodo di propagazione, che permette la formazione di radici su un ramo o su un tronco di un albero.

Marza: porzione di ramo o di gemma che viene innestata su un’altra pianta.

Metodi di ottenimento: insieme delle tecniche che permettono di ottenere materiale da lavorare a bonsai.

Nebari: termine giapponese per indicare la base di radici, cioè l’insieme delle radici superficiali.

Neutro: nel bonsai si identifica il terreno che nella scala del PH ha valore 7, e quindi non è né acido, né alcalino.

Nodo: zona del fusto o del ramo leggermente ingrossato, da cui scaturiscono le foglie.

Ormoni: sostanze che modificano il normale processo biologico, dotate della capacità di sviluppare sostanzialmente alcune funzioni in modo specifico, oppure di regolare l’equilibrio di alcuni importanti fenomeni vitali.


Pasta cicatrizzante: apposito prodotto utilizzato su tagli di tronchi e rami allo scopo di preservare da infezioni le ferite e accelerarne la rimarginazione.

Pianta: denominazione generica, riferita a qualsiasi organismo vegetale.

Picciolo: parte che sostiene il lembo fogliare e lo collega al ramo.

Piede: è la base del tronco, cioè la parte che appoggia al terreno. Nel bonsai è consigliabile che sia caratterizzato da radici superficiali ben formate.

Pinzatura: è la tecnica che permette di correggere la forma di un albero, aumentandone la ramificazione e di conseguenza modellandolo.

Pistillo: organo femminile del fiore, formato dall’ovario, dallo stilo e dallo stimma.

Polline: elemento fecondatore della pianta, solitamente di colore giallo, formato da piccolissimi granuli.

Pollone: giovane germoglio che si sviluppa dalla gemma presente sul tronco o sulla sua base, oppure su un ramo.

Potatura: tecnica di modellatura di rami e germogli allo scopo di controllarne la crescita oppure mantenerne la silhouette. Essa viene applicata anche all’apparato radicale per ridurne la lunghezza: in questo modo si stimola la crescita di nuove radici forti e sane.

Portainnesto: pianta o parte di essa, utilizzata nell’operazione dell’innesto, che riceve la marza.

Potassio: elemento fondamentale del concime, che favorisce la produzione di radici e sembra possa aiutare l’albero a superare attacchi di insetti e malattie. Esso viene identificato con il simbolo K.

Pozzolana: tufo recente, poco cementato di colore grigio o rossastro, è caratterizzato da grani molto spigolosi, ideale pertanto per il drenaggio.

Radici superficiali: sono le radici che si estendono sul terreno e pertanto visibili. Grazie a loro, l’albero appare saldamente ancorato al terreno.

Rinvaso: trapianto di un albero in un vaso di dimensioni più grandi.

Riproduzione: insieme delle tecniche che permettono di ottenere materiale da lavorare a bonsai.

Sabbia: è formata dallo sgretolamento delle rocce dovuto all’attrito: è costituita da grani fini e arrotondati.

Sempreverdi: sono i vegetali che non rimangono mai completamente privi di foglie.

Sfagno: si tratta di un particolare muschio a fibra lunga. Viene utilizzato soprattutto nella pratica della margotta.

Sabamiki: è il termine giapponese per definire un tronco scavato, spesso per mano del bonsaista, per dare maggiore enfasi all’albero.

Shari: è la parte di tronco scortecciata e modellata che fa assumere all’albero un aspetto più maturo e vissuto: subisce un processo di sbiancamento con l’apposito liquido per jin. È presente soprattutto sui sempreverdi.

Specie: raggruppamento di piante distinte da altre dello stesso genere con determinate caratteristiche, che riproducendosi danno origine ad una discendenza feconda. Essa viene identificata nella seconda parola del nome scientifico della pianta; ad esempio in Pinus pentaphylla, Pinus è il genere, pentaphylla la specie.

Stratificazione: processo di preparazione dei semi, al fine di permettere la germinazione.

Strobilo: infiorescenza e infruttescenza formata da brattee che proteggono gli ovuli e poi i semi.

Succhione: ramoscello che si sviluppa sul tronco o sui grossi rami da gemme avventizie o latenti.


Talea: tecnica di riproduzione, tramite la quale una porzione di ramo, di germoglio, di foglia, di radice viene stimolata ad emettere radici, costituendo così una nuova pianta.

Terreno: nel bonsai si intende lo strato superficiale della terra presente nel vaso.

Terriccio: terra ricca di sostanze vegetali e decomposte, come foglie e rami secchi.

Trapianto: piantare in vaso alberi provenienti da semenzaio o da vivaio.

Tronco: è il fusto di formazione legnosa delle piante arboree.

Varietà: con questo termine si definiscono quelle piante che pur rientrando nello stesso genere si differenziano dalle altre per caratteristiche proprie.